
ITCAAD
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due to 13.11.2024
L'ARCHITETTURA DELL'INTELLIGENZA
TT LINE, A CONCEPT
AUTORITRATTO DELLA CRISI
STARTING WITH...NUOVE SOSTANZE
A
L'Architettura dell'Intelligenza
in La Rivouzione Informatica
Universale di Architettura
di Derrick de Kerckhove
Prefazione di Antonino Saggio

Collage delle immagini presenti nel libro
images credits:
P. 7: Tokyo city grid, proprietà pubblica. P. 8: Contextuality, Tonik Wojtyra. P. 9: Pers-pecitivism, Tonik Wojtyra. P. 10: Symmetry, Peter Marshall. P. 11: VisualBias, Marc Ngui.
P. 12: Mental space 1, Marc Ngui. P. 13: Mental space 2, Marc Ngui. P. 14: Perspectivism, Tonik Wojtyra. P. 15: Connectivity 2, Marc Ngui. P. 16: Quantum Thinking, Marc Ngui. P
17: Little Big/Small, Peter Anders. P. 18-19: Cybertecture, Marc Ngui. P. 20-21: Muscle plug, collage di Peter Marshall. P. 22: Complexity, Tonik Woytira. P. 24: Warriors of the
Net, © 99 Gunilla Elam, Ericsson Medialab. P. 27: Complexity, Tonik Woytira. P. 28:
Cyberception 1, 2, 3, collage di Peter Marshall. P. 29-30: Codicity, Tonik Wojtyra. P. 31:
Riding the Code, Marc Ngui. P. 32: Nodes Modes Codes, Marc Ngui. P. 33: immagine di Peter Marshall. P. 34: immagine di Peter Marshall. P. 35: Electrification of language, Peter Marshall. P. 36: Mind Dive, Marc Ngui. P. 37: Crowds, Marc Ngui. P. 38: immagine di Peter Marshall. P. 39: Sharing, Marc Ngui. P. 40: Hypercube, Maurice Benayoun. P. 41:
First Design for the Web, Tim Berners-Lee. P. 42: Planet Multicast è una visualizzazione della topologia globale di Internet MBone. MBone è la spina dorsale del sistema multicast di Internet. Multicast è il più efficiente strumento di distribuzione di informazione da un mittente a molteplici ricevitori con il minor numero di duplicazioni del messaggio, Tamara Munzner. P. 43: Map of the Market, da SmartMoney.com, traccia una mappa dei risultati di Borsa delle grandi società statunitensi. Le singole società sono rappresentate da diverse aree di territorio a seconda della loro capitalizzazione sul mercato. Il colore di ciascuna area indica cambiamenti recenti nei valori di Borsa, SmartMoney. com. P. 44: Starrynight è un'interfaccia artistica di Alex Galloway e Mark Tribe. Tutti i testi di Starrynight sono stati scritti da membri della comunità Rhizome, Mark Tribe mark@rhizome.org; Alex Galloway
alex@rhizome.or; Martin Wattenberg w@bewitched.com. La programmazione Java è di Martin Wattenberg, l'assistenza redazionale di Rachel Greene e quella di progettazione di Chris Graves. P. 45: The Long View, Marc Ngui. P. 46: Feedback, Marc Ngui. P. 47:
Tactility Image, Arnold Wu. P. 48: Crossing Talks, Maurice Benayoun. P. 49: Screen, Marc Ngui. P. 50: Galeria Virtual, Roc and Narcís Parés. P. 51: Tunnel Paris New Delhi, Maurice Benayoun. P. 52: Osmose, Char Davies. P. 53: Nox, Lars Spuybroek Off theRoad_5 speed, edificio prefabbricato presso Eindhoven, Olanda. P. 54: Stepen Perrella, modello digitale della Möbius House e progetto per l'Haptic Horizon. P. 55: Marcos Novak, progetto
Paracube. P. 56: Electronic Café, Kit Galloway e Sherrie Rabinowitz. P. 57: Ag4 Mediatec-ture Company, Start Amadeus. P. 58: Ag4 Mediatecture Company, Start Amadeus. P. 59: sito web della Tate Gallery. P. 60: The Invisible Shape of Things Past, Art + Com. P. 61:
Jean-Philippe Durrios, Virtual Worlds. P. 62: immagini del progetto vincitore del concorso per The U a Sherwood Towne, Alpha World, progetto di Hentik G, Zg & Aurac (Active Art Design) per un concorso Activeworlds. P. 63: The Growth of Alphaworld, Alphaworlds. P.
64: Netzspannung, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss. P. 65: Interactive Plant Growing, Christa Sommerer. P. 66: Networked Skin, Christian Moeller. P. 67: opere del Monolab. P. 68: Alzado Vectorial, Rafael Lozano-Hemmer. P. 69: Art Impact - collective retinal memory, Maurice Benayoun. P. 71: Ortlos Architects, City at Once (sinistra), Library for the Information Age (destra). P. 72: Miniaturisation/digitisation, collage di Galit Szolomowicz. P. 73: Crossing Talks, Maurice Benayoun. P. 74: Touch Knowledge, Marc gui. P. 75: Phantom Screens, Peter Marshall. P. 76: Point of Being, Marc Ngui. P. 77:
immagine di Marc Ngui P. 78: Soft Hills, Marc Ngui. P. 79: il Muro in Treptower Strasse, quartiere di Neukolln, 1983. Fotografie di Harry Hempel dal libro Wo die Mauer war?, Nicolai, Berlin 1999. Treptower Strasse angolo Heidelbergstrasse, 1994, fotografie di Harry Hempel, ibid, P. 80: Machine Kiss, Peter Marshall. P. 82: Sharing, Marc Ngui. P. 83: Art Impact - collective retinal Memory, Maurice Benayoun. P. 84-85: European Place, Arnold
Wu. P. 86-87: World Processor, Ingo Gunther.


fronte e retro del libro
Ddek, prefazione di Antonino Saggio.
Intervista al Futurologo e Studioso dei New Media: Derrick De Kerckhove, di A. Saggio
Questo libro è un viaggio tra idee e connessioni che sfidano il lettore a ripensare il proprio rapporto con la tecnologia e la conoscenza.
La prefazione di Antonino Saggio ci introduce al lavoro di Derrick de Kerckhove e del "MCLuhan Program in Culture and Technology" dell'Università di Toronto, evidenziando come la rivoluzione digitale stia trasformando il sapere e il pensiero contemporaneo.
Il testo invita a immaginare nuovi "alfabeti" culturali, paragonando l'uomo ad un pesce inconsapevole dell'acqua in cui vive, per spingerci a comprendere più a fondo lo spazio digitale che oggi ci avvolge.
Il testo "L'Architettura dell'Intelligenza" si suddivide in cinque grandi tematiche: Le invenzioni dello spazio, Cyberspazio e spazio fisico, Cyberspazio e spazio mentale, L'architettura della connettività, Principi di architettura connettiva, a loro volta accorpano una serie di capitoli, per un totale di 81.
Approfondisce l'intricata relazione tra architettura, tecnologia e cognizione umana, in particolare nel contesto del cyberspazio e degli ambienti digitali. Presenta un argomento convincente su come la nostra comprensione dello spazio si è evoluta con l’avvento di Internet e della comunicazione digitale, alterando radicalmente le nostre strutture mentali e le strutture sociali.
L'autore inizia esplorando il contesto storico della pianificazione urbana, facendo riferimento a Ippodamo da Mileto e alla sua introduzione della razionalità e delle strutture a griglia nella progettazione della città, che gettò le basi per l'urbanistica moderna.
Questa fondazione storica è giustapposta all’emergere del cyberspazio come un nuovo regno che necessita di una rivalutazione del modo in cui concettualizziamo gli spazi fisici e mentali.
Il testo presuppone che proprio come la stampa ha trasformato la consapevolezza spaziale attraverso l’alfabetizzazione, Internet sta rimodellando i nostri paesaggi cognitivi e architettonici (p.1).
Un tema significativo in tutto il testo è il concetto di connettività.
De Kerckhove sostiene che l'architettura nell'era digitale deve accogliere non solo le strutture fisiche ma anche le reti e le connessioni che definiscono la vita contemporanea.
Questa "architettura della connettività" è essenziale per favorire le interazioni sociali e facilitare il flusso di informazioni in un mondo sempre più interconnesso (p.7). Inoltre, il testo sottolinea l'importanza delle proporzioni, dell'analisi e della prospettiva sia negli spazi fisici che in quelli virtuali, evidenziando come le nostre capacità cognitive i processi sono modellati dagli strumenti e dalle tecnologie a nostra disposizione (p.2).
L'esplorazione della "cybercezione" e del ruolo delle interfacce nel plasmare le nostre esperienze nel cyberspazio è particolarmente approfondita.
L'autore discute come le tecnologie interattive, come la realtà virtuale e gli ambienti immersivi, sfidano le nozioni tradizionali di percezione e spazialità, consentendo agli utenti di interagire con l'ambiente circostante in modi nuovi e significativi (p.15).
Questo passaggio da un coinvolgimento puramente visivo con lo spazio a un coinvolgimento tattile e l'esperienza interattiva illustra il potere di trasformazione della tecnologia nel ridefinire la nostra relazione con i nostri ambienti (p.18).
Inoltre, il testo affronta questioni critiche contemporanee come la privacy, l’accessibilità e la democratizzazione dell’informazione nell’era digitale.
Presentando l'idea del "luogo europeo", l'autore sostiene l'accesso pubblico alle risorse digitali in modo da favorire l'impegno della comunità e lo scambio culturale (p.44).
Questa nozione è in sintonia con l'urgente bisogno di inclusività e di accesso equo alla tecnologia, soprattutto perché il divario digitale rimane una preoccupazione urgente in molte società.
In conclusione, "L'Architettura dell'Intelligenza" offre un esame stimolante dell'interazione tra architettura, tecnologia e cognizione umana. Sostiene con successo una riconcettualizzazione dello spazio che abbracci sia il regno fisico che quello digitale, sostenendo un’architettura che non sia solo funzionale ma anche rispondente ai bisogni degli individui e delle comunità in un mondo interconnesso.
Il testo costituisce una risorsa vitale per architetti, urbanisti e tecnologi, incoraggiando un approccio collaborativo alla progettazione di spazi che migliorano le interazioni sia fisiche che virtuali. Gli approfondimenti presentati sono particolarmente rilevanti mentre affrontiamo le complessità di una società sempre più digitale e ci sforziamo di creare ambienti che favoriscano la connessione, la creatività e l’inclusività.
riferimenti:
Derrick de Kerckhove, L'ARCHITETTURA DELL'INTELLIGENZA, in "La Rivoluzione Informatica", in Universale di Architettura, Torino: Testo & Immagine, 2001
B
TT Line, a concept
Linea di Luce: Un Tram per Rigenerare Roma
Un Viaggio di Luce, Conoscenza e Continuità Verde che Trasforma la Città in un Sistema di Vita e Scoperta

Tracciato tramviario linea 2
Il Paradigma di Lenia: una Nuova Vita che Trasforma lo Spazio Urbano
Lenia
Ispirato al progetto Lenia, il concetto di PARADIGMA alla base della nuova linea tramviaria nasce come un elemento che inizialmente suscita timore, ma che, come Lenia, rivela progressivamente il suo potenziale generativo. In Lenia, da semplici regole emergono forme di vita digitali complesse che interagiscono e si evolvono, mostrando come da un sistema apparentemente meccanico possa svilupparsi un’esperienza pulsante e dinamica.
Allo stesso modo, la Nuova Linea 2 si propone come una nuova infrastruttura che, da una percezione di semplicità o di paura dell’innovazione, evolve in un sistema armonico e multifunzionale. La luce, la continuità verde e le tecnologie integrate, dal punto di Flaminio a Piazza Mancini, trasmettono una nuova visione urbana in cui la mobilità e l’ambiente non sono in contrasto, ma convergono verso un’idea condivisa di conoscenza e appartenenza.
1. Upon the Sky – La Luce come Guida e Sicurezza
Riferendosi alla luce puntuale del Pantheon, il “Vettore Luce” della linea tramviaria si configura come un fascio vettoriale che collega simbolicamente e fisicamente Piazzale Flaminio a Piazza Mancini. Questo fascio di luce, puntuale e proiettato in linea retta, diventa una guida per i cittadini e una fonte di sicurezza, illuminando il percorso e invitando a un viaggio che non è solo fisico ma simbolico, verso una maggiore conoscenza e coesione urbana.
Come la luce del Pantheon conferisce un senso di sacralità allo spazio, il Vettore Luce trasforma il tragitto del tram in un percorso di fiducia e protezione, segnando un confine tra il caos della città e un nuovo ordine orientato alla sicurezza e alla scoperta.
2. Green System – Il Canale Verde di Connessione Ecologica
Accanto al Vettore Luce si sviluppa il “Vettore Verde”, un canale ecologico che, ispirato alla High Line di New York e al Cheonggyecheon di Seoul, rappresenta un asse di continuità naturale. Questo canale verde non è solo un elemento decorativo, ma un corridoio ecologico che facilita la biodiversità e offre un respiro verde alla città. Il Vettore Verde connette in modo organico il tessuto urbano, creando uno spazio rigenerato e accogliente per i cittadini, che diventa esso stesso un luogo da vivere, esplorare e proteggere.
Il canale verde garantisce così la rinascita ambientale del quartiere, offrendo uno spazio condiviso che unisce le persone con la natura e stimola una maggiore consapevolezza ecologica.
3. Living Accessibility: The Slowscape – Mobilità Lenta per un Nuovo Ritmo Urbano
Il Vettore Verde trasforma la mobilità lungo la linea tramviaria, creando un Slowscape che incoraggia la lentezza e un nuovo modo di muoversi. Oltre al tram, percorsi pedonali e per mezzi a bassa velocità offrono diverse modalità di esplorazione della città. Questa accessibilità vivente permette ai cittadini di scegliere il proprio ritmo, di osservare e interagire con lo spazio circostante, facendo della lentezza una scelta di connessione e scoperta.
Il “Slowscape” diventa una vera esperienza di immersione urbana, in cui ogni passo e ogni metro percorsi a piedi o in bicicletta sono un’opportunità per entrare in contatto con la bellezza della città.
4. Information Technology Foam – Pavegen e l’Energia del Movimento
In linea con l’idea di una città sostenibile, il progetto introduce la tecnologia
Pavegen: una pavimentazione capace di generare energia rinnovabile dalla pressione dei passi, trasformando l’energia cinetica in elettricità. Come nel progetto di sviluppo sostenibile di Telford, nel Regno Unito, Pavegen permette ai cittadini di contribuire attivamente al sistema energetico della città.
Questa “schiuma informativa” rende il movimento delle persone una risorsa energetica tangibile, creando un sistema che risponde all’ambiente e agli abitanti stessi, come un organismo vivente che reagisce e si adatta al flusso continuo della vita urbana.
5. Multifunzionalità – Un’Infrastruttura per la Vita Urbana e Contro la Mentalità Industriale
La Linea Tram, arricchita dal Vettore Luce, dal Vettore Verde e dalle tecnologie sostenibili, si configura come una INFRASTRUTTURA MULTIFUNZIONALE. Contraria alla mentalità industriale che vede il territorio come mera funzione, questa infrastruttura invita invece a una visione olistica, in cui ogni componente è interconnesso e al servizio di uno scopo più ampio: la rinascita urbana.
Il progetto non è più solo un mezzo di trasporto, ma un sistema integrato che promuove sostenibilità, bellezza e inclusività, superando l’approccio rigido delle infrastrutture del passato e restituendo alla città un sistema che si evolve con essa.
6. Down on the Land – Raccolta e Circolarità dell’Acqua
Per completare la circolarità del progetto, la linea tramviaria prevede un sistema di raccolta dell’acqua piovana sotto la strada. Questo bacino idrico ha una funzione doppia: alimenta un sistema di micro-turbine per la produzione di energia idroelettrica e fornisce acqua per l’irrigazione del Vettore Verde.
Nei periodi più caldi, il sistema può anche nebulizzare l’acqua raccolta per abbassare la temperatura e migliorare il comfort urbano, creando un ambiente più fresco e piacevole. Questa soluzione ecologica trasforma l’acqua, risorsa essenziale, in una fonte di energia e benessere, rendendo la linea tramviaria un esempio di infrastruttura autosufficiente e responsabile.
7. Cittadinanza – Un Asse Culturale e Sociale nel Cuore di Roma
La Linea 2 collega nodi fondamentali della città di Roma, unendo in un unico percorso il cuore culturale, educativo e sociale della città.
Partendo da Piazzale Flaminio, vicina a Piazza del Popolo, la linea attraversa importanti luoghi di cultura come le sedi di Architettura di Sapienza, Explora – Museo per bambini, Palazzo della Marina, l’Accademia Filarmonica Romana, il Notariato, la chiesa di Sant’Eugenio, il verde urbano circostante e infine il Maxxi.
Ogni fermata diventa un’opportunità di scoperta e un simbolo di appartenenza. Il progetto invita i cittadini a riappropriarsi di questi luoghi, che non sono più solo destinazioni ma tappe di un percorso condiviso che riflette e rafforza il tessuto sociale e culturale di Roma.
Concludendo...
Questo progetto di Linea Tram per Roma, ispirato al paradigma di vita del progetto Lenia, non è solo un’infrastruttura di trasporto, ma una rete di relazioni tra luce, verde e tecnologia, che trasforma lo spazio urbano in un sistema vivente. Ogni aspetto – dalla luce vettoriale alla mobilità lenta, dalle tecnologie di energia rinnovabile alla raccolta idrica – si inserisce in un piano più ampio di sostenibilità e integrazione.
Questo viaggio dal timore alla conoscenza trasforma la città, invitando i cittadini a una nuova esperienza di scoperta, appartenenza e partecipazione attiva a una Roma che si rinnova.

Giorgia Mingotto, TT Line, schema concettuale
C
Autoritratto della Crisi

D
Starting with...Nuove Sostanze
Approfondimenti vari
- L2 To Do: Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione, di Antonino Saggio
- L3 To Do: La via dei simboli, di Antonino Saggio
- Sfide, opportunità e insidie dell'IA: verso il Digital Twin, di Alfio Quarteroni
- Nuove Sostanze. L'informatica e il rinnovamento dell'architettura, di Antonino Saggio
- Variable Altemps. Un dialogo tra arte contemporanea, archeologia e intelligenza artificiale, di Gabriele Gianni